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La Ciclo-Via Appenninica incontra le vie della transumanza

    Dalla Puglia al Molise oltre 300 bovini lungo 180 chilometri di tratturi: l’ultima transumanza orizzontale praticata in Italia

    La riscoperta delle vie della transumanza e di antiche tradizioni fanno crescere l’attenzione verso lo sviluppo delle aree interne del bel Paese. Greggi, mandrie e pastori in differenti zone climatiche lungo le vie semi-naturali dei tratturi migrano stagionalmente, una pratica candidata a diventare patrimonio culturale immateriale dell’umanità Unesco, come già evidenziato in una nota stampa dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Ne è un particolare esempio la transumanza orizzontale ancora praticata dalla famiglia Colantuono che, anche quest’anno nel mese di maggio, ha visto oltre 300 bovini percorrere 180 chilometri lungo i tratturi da San Marco in Lamis sul Gargano a Frosolone in Alto Molise, mantenendo negli anni la vitalità nonostante le difficoltà socioeconomiche e lo spopolamento delle aree rurali.

    “Oltre ad essere un’antica tradizione il passaggio della transumanza è diventato un appuntamento sempre più atteso – commenta Carmelina Colantuono, seconda di cinque fratelli e custode dell’antica transumanza – con la partecipazione di giornalisti internazionali e di un pubblico sempre più numeroso. Si tratta di un’attività economica sostenibile che vogliamo trasmettere alle nuove generazioni e sviluppare anche come offerta turistica del territorio”.

    Sono diversi i tratturi percorribili anche in bicicletta che si collegano alle aree appenniniche connettendosi alla Ciclo-Via Appenninica, l’itinerario ciclo-turistico che unisce l’Italia da Nord a Sud promosso a partire dal G7 Ambiente dal Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare. “La valorizzazione dei percorsi tratturali e della transumanza rappresentano un’opportunità per riscoprire le aree interne – sottolinea Enrico Della Torre, Direttore Generale Vivi Appennino – aderiamo con entusiasmo al partenariato internazionale ritenendo fondamentale salvaguardare tali tradizioni. E’ importante sostenere questi territori e sviluppare un’offerta che attraverso la riscoperta delle tradizioni valorizzi un nuovo indotto economico ed occupazionale per il Paese”.

    In Italia la transumanza è ancora pratica nelle regioni del centro e del mezzogiorno, da Amatrice dove si svolgeva la grande festa dei pastori transumanti a Ceccano nel Lazio, da Anversa degli Abruzzi a Pescocostanzo in Abruzzo, da Frosolone in Molise al Gargano in Puglia. Pastori transumanti sono ancora in attività anche in Sardegna e nell’area alpina, in particolare in Lombardia e nella Val Senales in Alto Adige dove lo spostamento avviene in verticale, col cambio di quota dell’alpeggio.

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