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Appennino Bike Tour attraversa il Parco Nazionale dell’Aspromonte, tra leggende, storia e specialità gastronomiche

    La sedicesima giornata di Appennino Bike Tour prende avvio dagli studi televisivi di Telejonio, dove insieme al Dottor Domenico Sodaro, ex Commissario del Parco delle Serre, il team tecnico del Giro viene intervistato dalla troupe televisiva in merito al progetto della Ciclo-Via Appenninica e ai suoi prossimi sviluppi.
    Il primo appuntamento istituzionale è nel Comune di Fabrizia, dove l’arrivo dell’Ammiraglia Mitsubishi viene calorosamente accolto dal Sindaco Francesco Fazio e da altri componenti dell’Amministrazione, all’incontro sono inoltre presenti Francesco Cavallaro dell’Associazione “Templari Cristiani Italiani”, Raffele Pisani, Presidente della “Pro Loco Serra San Bruno” ed il Presidente di “Borghi da rivivere” Giovanni Renda che presentano le peculiarità del territorio facendone una panoramica. A seguito della firma dell’intesa Plastic Free volta ad una riduzione dell’utilizzo di plastica, inizia la scoperta delle eccellenze enogastronomiche del territorio, dal fungo di Fabrizia, noto per la sua genuinità e per il suo sapore intenso, che lo rende ottimo per condire primi piatti come le tagliatelle o le linguine; alla “Pizzata”, un pane realizzato con farina di mais e che anticamente veniva molto apprezzato dai pastori perché si manteneva a lungo. A bordo dell’ammiraglia, condotta dal Sindaco, il Gruppo si sposta nel centro storico di Fabrizia, ricco di singolari opere intrise di storia e cultura.
    Appennino Bike Tour si rimette in marcia alla volta di Santa Cristina d’Aspromonte. Qui il Vice-sindaco Caterina Epifanio, l’Assessore Antonio Napoli e Giusy Madaffari membro dell’amministrazione accolgono il tour nella sala consigliare dove ha inizio il convegno per fare il punto sulla progettualità e sulle prossime attività. Santa Cristina si trova nel Parco Nazionale dell’Aspromonte e tra i suoi prodotti tipici ci sono l’olio, gli affettati e i formaggi prodotti interamente nel territorio. Il Gruppo si sposta poi all’esterno ed inizia un tour alla scoperta dei luoghi d’interesse del Comune, tra cui il Palazzo Antico; la Torre dell’orologio, edificio a pianta quadrata che fu edificato nel 1831, termina con una cornice sopra la quale vi è la campana che scandisce con suono vibrante il passare dei minuti e delle ore; il monumento ai caduti, opera dello scultore oppidese Concesso Barca, che rappresenta due soldati in azione di guerra; il monumento agli emigrati, realizzato per ricordare i numerosi cristinesi che hanno dovuto lasciare il proprio paese alla fine degli anni ’60, l’opera è composta da un grande mappamondo sorretto da una base rettangolare in cemento su cui è stato fissato un bassorilievo con scene di partenza in una stazione ferroviaria.
    La giornata odierna termina a Scilla, lì dove l’Appennino bacia il mare. Questo Paese risulta differente da tutti gli altri: unisce il territorio appenninico dell’Aspromonte alle bellezze del mar Tirreno. Qui ad accogliere l’arrivo del Giro il Comando dei Carabinieri e della Polizia Locale, il Presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte e Sindaco di Sant’Eufemia d’Aspromonte Domenico Creazzo, l’ingegnere Piero Federico responsabile di una delle aziende fiore all’occhiello del territorio, l’acqua Mangiatorella e Pietro D’Attolis, un ragazzo di Torino appassionato di bici che partendo da Foggia ha pedalato per circa 500 km, attraversando anche parte dell’Appennino. Il territorio è legato alla leggenda dei due mostri marini Scilla e Cariddi che viene riproposta da uno dei membri del comitato paesano che racconta anche la storia del Castello Rufo, che si affaccia sul mare ed è attualmente visitabile nel suo ultimo rifacimento. Il Giro non poteva che terminare con la scoperta di una delle specialità locali, gli arancini con pesce spada, capperi e olive.

    Dopo ben sedici giorni dal via della terza edizione, Appennino Bike Tour ha portato a termine oggi il percorso lungo l’Italia peninsulare, da domani il Giro dell’Italia che non ti aspetti sbarcherà in Sicilia.

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