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Santa Cristina d’Aspromonte

    Santa Cristina d’Aspromonte è un Comune situato nella Regione Calabria, in Provincia di Reggio Calabria. La sua posizione privilegiata lo rende un punto di partenza ideale per esplorare le meraviglie naturali della zona, tra cui fitte foreste, ruscelli cristallini e panorami che si estendono fino al Mar Ionio. Gli amanti della natura troveranno qui un vero paradiso da esplorare a piedi o in bicicletta lungo i numerosi sentieri escursionistici che attraversano la regione.
    Da visitare in questo borgo è sicuramente Palazzo Longo, uno dei palazzi più signorili del borgo. Edificato agli inizi dell’Ottocento, conserva un portale in pietra squadrata con arco a tutto sesto, decorato alla chiave di volta. Ha due entrate, una delle quali porta alla piccola Chiesa dell’Assunta; in passato quest’ala venne utilizzata per accogliere minori in difficoltà. Sulla facciata principale, in un ovale in pietra, si può osservare lo stemma della famiglia Mazzapica. E’ il primo edificio di Santa Cristina costruito dopo il terremoto del 1783. Meravigliosa è la Chiesa di San Fantino, edificata nella frazione Lubrichi dopo il terremoto del 1783, dove al suo interno è visibile un fonte battesimale in marmo di notevole pregio datato 1735. Per alcuni storici dell’arte, opera del pittore di Taverna Mattia Preti, è lo splendido quadro della Madonna del Rosario in cui la Vergine, vestita con abito bianco e un mantello azzurro, ha in braccio il Bambinello e ai piedi i Santi Domenico e Caterina.
    Immerso nel cuore dell’Aspromonte, il territorio di Santa Cristina offre la possibilità di escursioni in luoghi dalla bellezza unica ed incontaminata. Fra questi la tappa del Sentiero Italia – Calabria che conduce i visitatori attraverso un percorso che attraversa il Torrente Calivi, sul cui omonimo piano insistono le vestigia di numerosi muretti a secco, tipici di antichissime tecniche di coltivazione di questi luoghi. Lo scenario si completa con due balzi d’acqua, la “Cascata Teresa” e la “Cascata Paola“, due salti di oltre quindici metri contornati da boschi di leccio che sgorgano in pozze d’acqua cristallina.
    Qui è possibile assaporare le famose Chinulille Calabresi, dolce a forma di mezzaluna, solitamente farcito con la ricotta, preparato in occasione del Natale o di Carnevale.

    PUNTI D’INTERESSE

    Chiesa di San Nicola di Mira (Matrice)
    Corso Umberto I
    Chiesa matrice costruita nel 1790. Al suo interno si trovano delle statue del 18˚ e 19˚ sec., colonne marmoree, capitelli, nonché un fonte battesimale, le acquasantiere, un leggio e un quadro raffigurante la Madonna del Rosario già appartenuti a diverse chiese dell’antico sito di Santa Cristina e rimasti intatti a seguito del terremoto del 1783 che rase al suolo la città. Si possono ammirare anche gli affreschi più recenti (1951) dell’artista conterraneo Grillo.

    Chiesa dell’Assunta (Oratorio)
    Largo Oratorio
    E’ un antico oratorio costruito nel 1864. Ha una facciata con timpano superiore e campanile affiancato sulla sinistra. L’interno a unica navata, con soffitto a stucco e abside, custodisce una statua ottocentesca della Madonna dell’Assunta. La parte esterna è stata restaurata cosi come è stata rifatta la pavimentazione dell’antistante spiazzo.

    Palazzo Longo – Mazzapica
    Via Mazzapica
    Edificato agli inizi dell’Ottocento, conserva un portale in pietra squadrata con arco a tutto sesto e decoro alla chiave di volta. Sulle finestre del piano alto si alternano due diversi tipi di cornice decorativa e sulla facciata principale, incorniciato da un ovale in pietra, si può notare lo stemma della famiglia Mazzapica. E’ il primo edificio di Santa Cristina costruito dopo il terremoto del 1783.

    Fiumara di Calivi
    Strada Provinciale 112
    Il torrente Calivi è uno dei quattro torrenti che interessano il Comune di Santa Cristina d’Aspromonte (insieme al Duverso, al Lago e al Calabretto), il quale segna il confine con il Comune di Oppido Mamertina.
    Calivi si trova poco più a monte di Santa Cristina, raggiunta la quale è sufficiente proseguire per qualche chilometro sulla strada provinciale 112 fino a raggiungere il “Ponte Calivi”. Come quasi tutti i torrenti Aspromontani del lato tirrenico, il Calivi è insediato in una forra ricca di vegetazione e apparentemente ostile. Ad uno sguardo più attento, accompagnato da una buona preparazione fisica e materiale (abbigliamento e accessori per l’escursione), si scopre poco a poco che quella che all’inizio sembrava ostilità è, in realtà, l’ennesima prova di natura pressoché incontaminata che si riscontra in Aspromonte. La risalita del torrente è un’esperienza entusiasmante, caratterizzata da una totale immersione nella natura, tra la rigogliosa vegetazione e le acque cristalline. Sul percorso del torrente, infatti, si formano numerosi laghetti dai colori cangianti tra il verde smeraldo e il blu cobalto che durante i mesi estivi sono meta di alcuni gruppi di irriducibili bagnanti. Continuando il percorso le pareti che costeggiano il torrente si innalzano, il letto forma alcune curve a gomito e, improvvisamente, ci si ritrova al cospetto della cascata Teresa. Si tratta di un salto di una quindicina di metri, alla base del quale si forma il consueto laghetto di acqua limpida. Poco più avanti si trova la cascata Paola, più bassa della prima, ma non per questo meno affascinante.

    Monumento in onore degli emigrati
    Corso Umberto I
    Su corso Umberto I è stato realizzato questo monumento per ricordare i numerosi cristinesi che hanno dovuto lasciare il proprio paese alla fine degli anni 60. Un grande mappamondo è sorretto da una base rettangolare in cemento su cui è stato fissato un bassorilievo con scene di partenza in una stazione ferroviaria. Più in alto, tra il verde, una Madonnina e sul muro di sostegno una frase di V. Cardarelli: «E dopo tanto errare godo in te ritrovarmi, terra mia, di cui porto l’immortal febbre nel sangue ».

    Ex sanatorio militare antitubercolare
    Località Zervò
    Tra il 1924 e il 1925, i comuni di Scido, Santa Cristina, Tresilico, Oppido, Varapodio e Platì diedero in concessione perpetua e gratuita i terreni, siti nel cuore dell’Aspromonte, per la costruzione del Sanatorio Antitubercolare della Calabria all’ONIG ed una vastissima area alle falde del Monte Scorda costituita da 315 ettari di fitti boschi di faggi ed abeti nonché l’uso delle acque dei torrentelli nelle vicinanze. Nel caso di chiusura dell’attività del Sanatorio una clausola stabiliva il ritorno dei terreni e dei fabbricati ai comuni proprietari.
    La costruzione del complesso edilizio del sanatorio di Zervò, avviata nel luglio 1925, è stata resa possibile grazie a contributi di lascito vari, versamenti dei comitati di assistenza ai Militari, Ciechi, Storpi e Muti e ad una cospicua elargizione degli emigranti italiani residenti in Argentina. Il complesso fu inaugurato il 28 ottobre 1929, destinato a centro di cura e di riabilitazione degli ex militari della Grande Guerra ’14-’18 affetti da TBC.
    La struttura, tuttavia, fu chiusa dopo soli tre anni. Seguì un lungo periodo di abbandono di quei luoghi, ma a seguito di una ristrutturazione, dal 1996 al 2014, tali strutture sono state utilizzate in concessione da una delle Comunità Incontro di Don Pierino Gelmini. Dopo la morte di Don Gelmini la Comunità ha terminato la sua presenza in Zervò.
    Il complesso edilizio è stato quindi restituito al Comune di Scido il quale, ha concesso lo stesso, con contratto di comodato d’uso a titolo oneroso alla Cooperativa Sociale “Il Segno” di Oppido Mamertina.

    Museo Civico di Storia Naturale
    Strada Provinciale 1 di Gioia Tauro e Locri, 98, 89022 Cittanova RC
    Unico nel suo genere in tutta la Calabria per ampiezza, importanza delle collezioni e rarità degli esemplari, il museo conta 5 sezioni: accanto alla sala di zoologia dei vertebrati sono nate quelle di mineralogia e petrografia, botanica, micologia paleontologia e la sottosezione di zoologia degli invertebrati marini.

    Villa Comunale “C. Ruggiero”
    Via Carlo Ruggiero, 89022 Cittanova RC
    Importante monumento nazionale, denominata “il salotto verde” di Cittanova, venne fatta realizzare alla fine dell’800 dall’allora sindaco C. Ruggiero. Occupa un’area di circa 2,5 ha ca., rappresentando un cocnreto e riuscitissimo esempio di connubio vegetale tra specie botanicamente ed ed ecologicamente distanti tra di loro.

    Città di Terranova
    Terranova, RC
    Piccola cittadina in cui è possibile ammirare: SS. Crocifisso nero e chiesa del SS. Crocifisso; chiesa matrice Maria Santissima Assunta e Sant’Elia; antichi portali; la torre dell’orologio; antichi ruderi; nonché degustare le tradizionale prugne o “pruna di frati”.

    Ruderi di Oppido Antica
    Oppido Mamertina, RC

    TAPPE

    35 FABRIZIA – SANTA CRISTINA D’ASPROMONTE

    36 SANTA CRISTINA D’ASPROMONTE – SCILLA 

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