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Pratovecchio Stia

    Pratovecchio Stia si trova nei paesaggi inconfondibili del Casentino, tra boschi evocativi e luoghi di fede carichi di spiritualità, in uno scenario ideale per gli amanti della natura, della montagna e del trekking che non vorranno perdere lo splendido Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna.
    L’architettura di questo piccolo borgo medievale è la fedele espressione della sua storia: una storia di fede, testimoniata dalla presenza di due monasteri di suore camaldolesi e domenicane, e di potere, rappresentata dalla presenza del maestoso Castello di Romena, fortezza dei Conti Guidi citata anche da Dante nel XXX canto dell’Inferno. Il castello dei Conti Giunti domina il centro medievale del paese, raro esempio di città murata inserita fra i Borghi più Belli d’Italia.
    Il centro storico di Stia si raccoglie attorno ad un’agorà vicina ad una serie di portici e a Piazza Tanucci, nei cui pressi si può ammirare la bella Pieve di Santa Maria Assunta, la cui costruzione risale al XII secolo. Poco distante dall’abitato si possono poi visitare la maestosa Torre di Castel Porciano, che domina l’intera valle nel primo tratto dell’Arno, e il Santuario di Santa Maria delle Grazie, completamente circondato da boschi.
    Dopo aver esplorato i tesori culturali di Pratovecchio Stia, è il momento di mettersi a tavola e godersi i sapori che questo territorio ha da offrire, cominciando con i salumi e i formaggi. Il classico antipasto locale prevede prosciutto di Grigio del Casentino, un prodotto ottenuto da suini allevati allo stato brado secondo antiche tradizioni e l’Abbucciato Aretino, un formaggio dalla caratteristica buccia scura conosciuto già nell’XI secolo tra i monaci Camaldolesi.

    PUNTI D’INTERESSE

    MOLIN DI BUCCHIO
    Situato lungo la strada che da Stia conduce a Londa, Molin di Bucchio è il primo mulino che si incontra nel fiume Arno e uno fra i più antichi dell’intero territorio casentinese, visto che la prima costruzione risale al XIII secolo. L’attività di molitura è stata portata avanti per oltre 700 anni dalla famiglia Bucchi e il mulino ha funzionato regolarmente fino al 1955 e saltuariamente fino al 1960. L’ultimo mugnaio è stato Pietro Bucchi detto “Pietrone” che, per la sua lunga barba e l’aspetto distaccato, veniva anche chiamato “filosofo”. Attualmente il Molino è sede di un EcoMuseo di grande interesse.
    (per visite 338/1007610)

    CAPO D’ARNO
    Sulle pendici del Monte Falterona si trova una sorgente considerata l’origine del fiume Arno. Raggiungibile attraverso un bellissimo sentiero all’interno del Parco Nazionale, è segnalata da una lapide riportante i celebri versi danteschi:  «Ed io: per mezza Toscana si spazia /un fiumicel che nasce in Falterona /e cento miglia di corso nol sazia» (Purgatorio, Canto XIV).

    LAGO DEGLI IDOLI
    Importante Santuario etrusco in cui sono state rinvenute numerose statuette in bronzo raffiguranti dei e semidei, la maggior parte dei reperti afferenti a questo sito si trova oggi conservata presso il Museo Archeologico del Casentino a Bibbiena, mentre alcune statuette rinvenute nell’800 si trovano esposte nei più prestigiosi musei internazionali (Louvre, British Museum, National Gallery di Baltimora).
    Al termine delle ultime campagne di scavo effettuate nel periodo 2003-2007 il sito è stato ripristinato da un punto di vista ambientale e oggi è possibile ammirare il piccolo laghetto come doveva apparire ai viandanti etruschi più di duemila anni fa.

    PRATI DELLA BURRAIA
    Lungo il crinale che traccia il confine tra Toscana e Romagna si trovano i prati della Burraia, splendido esempio di prateria montana. Dai prati, così come dal sovrastante Monte Gabrendo, è possibile ammirare un panorama mozzafiato, che nei giorni più limpidi può estendere l’orizzonte sino all’Adriatico e alle Prealpi. La zona è caratterizzata da una vegetazione montana di prateria ricca di specie rare e dalla possibilità di avvistare esemplari di allodole, trespoloni e rapaci, tra i quali l’aquila reale, così come anche cervi, daini, caprioli e lupi.

    CASTELLO DI PORCIANO
    Il Castello di Porciano, tra i più antichi castelli casentinesi dei Conti Guidi, è citato per la prima volta nel 1017 e, successivamente, tra il 1100 e il 1442. Per la sua straordinaria posizione geografica e per le caratteristiche architettoniche (si segnala l’imponente torre palaziale alta circa 35 m) è una delle rocche più significative della vallata.
    Il Castello, passato dai Guidi alla Repubblica Fiorentina dopo il 1442, alla fine del XVIII secolo fu poi acquistato dalla famiglia Goretti de’ Flamini (proprietaria anche del vicino Castello di Romena). Abbandonato al suo destino per circa due secoli, negli anni ‘60 del secolo scorso venne finalmente restaurato e restituito all’antico splendore grazie alla straordinaria opera di Flaminia Goretti de Flamini e di George Anderson Specht, genitori dell’attuale proprietaria Martha Specht Corsi.
    All’interno si trova un Museo articolato in tre piani e destinato ad accogliere testimonianze, oggetti e memorie di Porciano tra l’anno 1000 e il 1900: al piano terra vengono esposti manufatti di uso domestico e attrezzi relativi alla cultura contadina nel Casentino del XVIII e XIX secolo; al primo viene spiegata la storia della presenza dei Conti Guidi nel castello; al secondo, infine, si colloca il cosiddetto Salone di Dante, spazio polivalente e mutevole, in cui vengono organizzati convegni, incontri e laboratori didattici per bambini.
    (per info e visite 337/671277 – 333/3834001)

    CASTELLO DI ROMENA
    Eretto intorno al Mille, era il più fortificato tra le dimore dei Guidi con 14 torri e tre cinte murarie. Oggi di esso restano in piedi il mastio, la postierla, la torre della prigione ed il cassero.
    Dante in esilio soggiornò tra queste mura trovandovi ispirazione poetica per i Canti della Divina Commedia. Al fascino del luogo non restò immune neppure Gabriele D’Annunzio che qui compose il III Libro delle Laudi di Alcyone.
    (per visite 0575/583633)

    PIEVE DI SAN PIETRO
    È ricordata dalla seconda metà dell’XI secolo, ma l’attuale chiesa fu costruita nel XII secolo e rimaneggiata più volte a causa dei terremoti. All’interno, i motivi decorativi dei capitelli sono molteplici, dagli elementi geometrici e vegetali stilizzati alle raffigurazioni umane e zoomorfe, sempre attuati con grande intensità espressiva. In due capitelli della navata sinistra si ricorda il nome del committente, il pievano Alberico, e la data del 1152 con la precisazione “tempore famis” (in tempo di carestia). A destra dell’edificio è il battistero, coperto con volta a crociera a costoloni, riferibile al periodo tardo romanico.
    (per visite 0575/582060)

    PALAGIO FIORENTINO
    Erede dell’antico castello dei Conti Guidi di Palagio edificato nel 1230 e completamente distrutto nel 1440, l’attuale edificio del Palagio Fiorentino fu eretto agli inizi del novecento su incarico dell’avvocato Carlo Beni, autore della celebre Guida del Casentino.
    All’interno del Palagio Fiorentino si trova la collezione d’Arte Contemporanea che raccoglie dipinti e sculture di artisti viventi o del più recente passato, in gran parte toscani o operanti in Toscana: Annigoni, Brindisi, Cascella, Colacicchi, Conti, Cremonini, De Witt, Fiume, Innocenti, Maccari, Marini, Martini, Parigi, Giò Pomodoro, Rosai, Saetti, Scatizzi, Vedova.
    (per visite 0575/504877, 583762)

    SANTUARIO DI SANTA MARIA DELLE GRAZIE
    A 4 km da Stia, lungo la strada per Londa, si trova il Santuario di Santa Maria delle Grazie, costruito sul luogo dove nel 1428, secondo la tradizione, apparve la Madonna a una contadina. La chiesa conserva intatto l’impianto quattrocentesco arricchito da splendide terrecotte di Andrea della Robbia. Annesso alla chiesa si erge maestoso e affascinante il chiostro dell’antico monastero, memoria storica della funzione che questo complesso ebbe come abbazia succursale di quella di Vallombrosa.
    (per visite 0575/583722)

    SITI DI INFORMAZIONE TURISTICA

    www.comune.pratovecchiostia.ar.it

    TAPPE

    10 BARBERINO DEL MUGELLO – PRATOVECCHIO STIA

    11 PRATOVECCHIO STIA – CITERNA

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